La Critica


 

Antonio Ranocchia col suo “S. Francesco” e “Per Bruno” ci offre la prova di possedere una notevole sensibilità plastica chiaroscurale.

Piero Scarpa


Le tendenze impressioniste del Ranocchia si raccolgono in quest’opera (Elvirina) piena di profondo e sobrio sentimento e trovano una resa felice, che merita di essere considerata con la più attenta comprensione.

Luigi Pompilj


Unico a farsi gustare il Ranocchia: nel giudizio il campanilismo non c’entra. Una dozzina di terrecotte, tutte di figura. Il trattamento è robusto e contemporaneamente vivace per le sovrapposizioni di materia, per i movimenti impressi e, liberi di concitazione, racchiudibili in perimetri geometrici.

Virgilio Coletti


Ranocchia non va incontro ai gusti facili, ma è artista di tenace studio e di tormentata ricerca. Interprete caso mai e non riproduttore della realtà ci dà un figurativo a tendenza espressionistica in cui la figura viene ad essere la conseguenza di una modellazione mossa dall’intento di investire la materia di un simbolo o del significante spirito di una situazione.

Francesco Francescaglia


Antonio Ranocchia è scultore affermato, riesce con naturalezza ad esprimere concetti di massa, di movimento, di vastità in una composizione dalle forme limitate, quasi minuscole. Ne acquista decisamente in potenza e vigore.

Lorenzo Gagliardi


Son art est d’un figuratif très moderne, très dépouillé et son moyen d’expression préféré est la terre cuite. Il obtient alors un modelé large, peut-être même excessif dans certaines œuvres; son “Clair de lune” (nu couché), l’ “Enfant assise” ne rappellent’ ils pas l’Art océanien?  Mais le portrait de sa mère dans ce même style libre est moins primitif et c’est vers lui que vont mes préférences.

Georges Millet


Deux œuvres du sculpteur italien Antonio ranocchia de Perugia ont été exposées au Salon des Indépendants où elles ont obtenu un grand succès. Cet excellent sculpteur est connu en France après ses espositions à la galerie Vallombreuse de Biarritz, et à la galerie Mouffe dans la 5°.

Jean Perre Osenda


E’ scultore dalla mano felice e fattuale che riduce la intermediazione con il pensiero e il suo sentire spirituale, ideale, religioso, valoriale ed estetico che mentre non tradisce il visitatore con scorciatoie formali, dall’altro non rinuncia ad offrire la lettura, la sua triste e malinconica lettura del mondo circostante, da cui traspare sempre uno spaccato esituale di amarezza, a volte perfino gridato, ma mai disperato, convinto come era del ruolo di promozione dell’arte che ha l’intento di offrire all’uomo degli occhi lucidi di pianto, scorato ed angosciato del XX secolo un messaggio, tutto sommato, di speranza umana, e perché no cristiano.

Giovanni Zavarella


…Ranocchia con una armonia più soffusa del suo modellato forte, alcune volte dantescamente violento.

Pia Bruzzichelli


…nelle sue opere, infatti, Ranocchia manifesta una continuità stilistica e di poetica che si esprime sia attraverso il fatto puramente tecnico (colpi secchi di mirette, superficie scabra, equilibrio volumetrico) sia attraverso la sceltadi soggetti i quali possiedono un interiore carica lirica.

Mino Valeri


…l’artista perugino, che ha sempre preferito osservare una sua personalissima condotta, una traccia unitaria che lega indissolubilmente i suoi prodotti al di fuori di precostituiti incasellamenti, è certamente più esaltato all’estero che non tra noi.

Domenico Coletti


…ai rilievi folti di partecipazione, travolgenti creature di elementi in una sorta di berniana ebrezza di moto e di passione.

Marcello Camillucci


Le figure esprimono spesso tormento, angoscia o dolore, come nelle “Doglie”, ma sempre compostezza, pervase da un senso di religiosità, di umana rassegnazione, di speranza. Le teste dei personaggi sovente sono piegate , come i corpi, quasi timorose di guardare in alto e le superfici dei corpi sono scabre, quasi provvisorie.

Massimo Duranti


Le terrecotte belle e poetiche di Antonio Ranocchia reggono in pieno l’urto dello scorrere della storia; l’urlo espressionistico del fluire concitato della cronaca; enunciano-denunciano la priorità della plastica sulla scultura marmorea; esaltano una sorta di trionfo dell’argilla sull’età del bronzo.

Antonio Carlo Ponti


In ogni opera di Antonio Ranocchia, anche in quelle che sembrano sconfinare nel bozzetto episodico, c’è questa pena che è struggimento, nostalgia di un sogno che la mente invoca e indaga senza pace. Nelle sculture di creta scura e patinata, nelle superfici corrose e bronzee, Antonio ranocchia cerca con forza e con passione di calare la sua esperienza e la sua ansia.

Marcella Rossi Beltrami


Antonio Ranocchia- Ce sculpteur italien est avant tout témoin de l’humain. Il s’efforce de transcrire le cté gestuel desêtres et leur effort dans l’instant.L’homme ou la femme dompte la vie. L’un s’accroche à l’autre. Il y a étreinte, lutte, op position. Certaines sculptures, comme celle évoquant par example “Les amants”, sont lourdes de vie passionnelle et depossessivité. Ma ques, portraits, femmes s’habillant, autoportrait, le penseur et bien d’autres pieces sont toutes à l’affut de l’istant de la vie, de l’attitude particulièrement significative d’un moment de vérité, d’authenticité.

Rêva Remy


A Perugia alla “Galleria Cecchini” sono esposte sculture di Antonio ranocchia, interessante artista perugino che si applica particolarmente allo studio della materia da cui trae le sue forme dove si legge una sensualità arcaica e primitiva.

Franca Calzavacca


Di sicura mano, di precisa emotività, il tutto è improntato a una tecnica classica, e di contemporaneità. Quasi a dimostrare che nella scultura ogni momento è vita, ogni attimo è lirica: dono di un senso estroso, che è situazione di proposta e mezzo inedito. Pur continuando un cammino, che lo scultore Ranocchia, deve aver percorso con positivi assensi, così come noi, oggi lo additiamo al pubblico di Bonn.

Heinrich Kaufman